Vittorio Feltri lo ha definito un genio, mentre per un altro Vittorio (Sgarbi) è addirittura meglio di Miller e Céline; stiamo parlando di Massimiliano Parente, lo scrittore-supereroe. Sul Giornale i suoi interventi sono una perenne pars destruens, caratterizzata da stroncature di libri patetici e da contraddizioni di personaggi noti evidenziate con la matita blu, quella che la maestra usava per gli errori gravi. Si è espresso con frequenza anche sul tema dell’Europa, motivo per cui MEGA, da sempre uno spazio aperto per le voci fuori dal coro, ha scelto di intervistarlo.
Massimiliano Parente, scrittore e basta, di recente ha parlato di elezioni europee. In Italia, secondo lei, qual è la percezione delle istituzioni UE?
C’è molto antieuropeismo, soprattutto a destra e nell’estrema sinistra, come fossimo sempre vittime di poteri esterni, dare la colpa agli altri è la nostra specialità. D’altra parte siamo l’unico paese che considera le elezioni al parlamento europeo come un sondaggio interno dei singoli leader, addirittura Fratelli d’Italia candida il Presidente del Consiglio, anzi Giorgia detta Giorgia. In un momento in cui ci sono in ballo decisioni economiche complesse, e anche per quello che riguarda la difesa, basta vedere i manifesti elettorali e sembrano tutti degli influencer che si rivolgono a bambini di cinque anni.
So che è una domanda fastidiosa, ma la faccio lo stesso. Andrà a votare?
No, e non mi sta più bene neppure il discorso montanelliano di turarsi il naso, negli anni mi sono ormai turato tutti gli orifizi. Penso sia un paese provinciale che si merita quella che ha, gli eletti e i loro elettori. Non per altro anni fa scrissi un libro che si intitolava proprio Scemocrazia. Non è cambiato nulla, se non in peggio.
Barbara Alberti la definisce lo scrittore italiano più “occidentale”. Ci si ritrova?
Sì, anche se poi la caratteristica principale degli intellettuali occidentali è essere antioccidentali.
Mi collego a questo. Gli italiani sono davvero antiamericani o fanno finta?
Lo sono davvero, anche perché figli di tre culture antiamericane: quella fascista, quella comunista e quella cattolica. Gli americani ci hanno liberato dal fascismo e hanno combattuto il comunismo sovietico, ma siamo un popolo cresciuto appunto con ideologie antiamericane, e siamo anche ingrati. Tant’è che, nella prospettiva trumpiana di ridurre le spese per la difesa dell’UE, noi siamo contrari ad aumentare le nostre, abituati a essere protetti dagli USA.
Secondo lei qual è il paese più vivibile in Europa? Se non è l’Italia, cos’ha in più o in meno?
Di certo non l’Ungheria, a cui ci stiamo sempre di più avvicinando. Non saprei rispondere perché non sopporto l’umanità, in realtà neppure questo pianeta né l’universo. Vivo a Roma e non esco mai di casa.
Dice sul serio o è un’iperbole?
Sono serissimo. Anzi, dirò di più, se potessi renderei casa mia uno Stato sovrano.