Ieri, dopo tre anni di accertamenti, perquisizioni ed analisi di documenti, la Procura di Milano ha chiesto la custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’assessore Giancarlo Tancredi e per l’imprenditore Manfredi Catella, oltre ad altri imprenditori e manager coinvolti nell’inchiesta.

Questa mattina, invece, il capoluogo lombardo si è svegliato con la notizia del coinvolgimento del Sindaco Sala nell’inchiesta che sta stravolgendo l’urbanistica della città con le ipotesi di reato di “false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone” e “concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità” intorno al progetto di Catella e Boeri sul grattacielo “Pirellino”.

In attesa che la magistratura faccia il suo corso, risulta evidente che il modello Milano non tiene più: in questi anni, complice un insieme di fattori, è emersa una spaccatura sociale tra super-ricchi e poveri (o meglio, gente normale) con impatti negativi sulla stessa città: se da un lato aumenta il lusso e gli investimenti, dall’altro – ad esempio – non si trovano autisti ATM e, di conseguenza, per non tagliare le corse e le fermate, queste vengono diradate nel tempo per la felicità dei cittadini costretti ad aspettare l’autobus. Un paradosso dato che dovrebbe essere l’efficienza dei mezzi pubblici a compensare il contrasto alla mobilità privata voluta da questa Giunta.

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