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Giuseppe Taldone, l’idea geniale dei Repubblicani e l’essenzialità del PPE: «Ha sbagliato chi ha congelato i propri eletti nell’angolino di un’inutile opposizione»

«Quella dei Repubblicani è stata un’idea geniale. Tant’è vero che Marco Reguzzoni l’ha avuta con Silvio Berlusconi». La pensa così Giuseppe Taldone, vicecoordinatore regionale di Forza Italia ed elemento di spicco del partito anche nel territorio varesino.

Lui è convinto che «l’approdo nelle nostre liste di persone di spessore non potrà far altro che stimolare il processo di crescita elettorale e offrire un’arricchente pluralità di contenuti, raccolti dentro una stessa cornice di valori».

La convinzione di Taldone è che «in questa fase politica, Forza Italia si sta dimostrando una realtà baricentrica, sia in Italia che in Europa». A dimostrarlo, prosegue, «c’è una continua confluenza di adesioni di persone che si riconoscono in un progetto competitivo».

Riferendosi alla candidatura da indipendente dello stesso Reguzzoni, il suo pensiero è che si tratti di un valore aggiunto enorme: «I cittadini, ancor più coloro che hanno smesso di votare, ci chiedono di affiancare al nostro progetto sempre più persone di qualità. Antonio Tajani a livello generale e Alessandro Sorte in ambito lombardo, con il supporto dei territori, hanno costruito una squadra davvero valida. Marco, in questo senso, è il prototipo di quello che serve: ha esperienza istituzionale, è un imprenditore di successo e, non dimentichiamolo, è il creatore di un gioiello incredibile come Volandia, il parco e museo del volo vicino a Malpensa. Poi, come ho detto, ha costruito un bel contenitore di idee dal nome I Repubblicani, facendosi ispirare dal nostro indimenticabile presidente Berlusconi».

Per finire, da Giuseppe Taldone arriva una riflessione strategica sul ruolo che bisogna occupare in Europa: «Una delle caratteristiche vincenti di Forza Italia sta nel fatto di aderire al Partito Popolare Europeo, al cui interno si può dibattere e cercare concretamente di indirizzare le scelte operative. Infatti, per cambiare le cose non basta dire no su tutto, alzando la manina a comando. È un errore che hanno fatto altri partiti i quali, pur avendo un numero congruo di europarlamentari, hanno congelato i propri eletti in un angolino, costringendoli a fare esclusivamente opposizione, senza riuscire a influire davvero su niente».

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