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Il mercato lombardo dell’intelligenza artificiale ha toccato quota 200 milioni. Ora è in crescita esponenziale

Foto Pexels

Il 13 marzo, dopo un lungo iter legislativo, il Parlamento Europeo ha approvato il Regolamento sull’intelligenza artificiale. Quella dell’UE è la prima legge nel mondo a influenzare l’uso dell’IA.

La nuova frontiera della tecnologia è stata così definita: «Un sistema automatizzato progettato per funzionare con diversi livelli di autonomia e che può mostrare capacità di adattamento dopo l’installazione e che, per obiettivi espliciti o impliciti, deduce, dagli input che riceve, come generare output quali previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtuali.»

La disponibilità di piattaforme software che si servono di questo nuovo modello digitale è in forte aumento, ma quali sono, attualmente, i benefici che l’intelligenza artificiale ha portato al mercato lombardo? Stando al 2023 si parla di 200 milioni di euro, che cresceranno nel 2024 (270 milioni).

Se però guardiamo i numeri complessivi del settore digitale italiano, 19 miliardi in totale nel 2022 e +4% rispetto al 2021, ci rendiamo conto che l’utilizzo dell’IA è ancora poco diffuso.

Nonostante il suo grosso potere di mercato, infatti, sono ancora poche le aziende italiane a servirsene. Secondo i dati Eurostat del 2023, lo fa solo il 5% delle società con almeno dieci dipendenti, contro una media dell’8% del resto dell’Europa.

Se è vero che il mercato dell’IA passerà dai 435 milioni del 2022 agli 1,2 miliardi del 2026, sarà importante una visione di insieme che consenta di accelerare gli investimenti nelle imprese. E anche, questo è fondamentale, le competenze digitali a partire dalla scuola.

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